Santità, a nome dell’Associazione “Santi Pietro e
Paolo”, La ringrazio per questo incontro così speciale
ed emozionante per tutti noi. Cinquant’anni fa, seguendo
le istanze riformatrici del Concilio Vaticano II, San
Paolo VI volle trasformare l’allora Guardia Palatina
d’Onore in un’associazione di fedeli dedicati al servizio
del Santo Padre e della Chiesa, affidandole una missione
di solidarietà con i più bisognosi e di accoglienza di
pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.

Santità, per portare avanti la nostra
missione troviamo una grande forza
nei Suoi insegnamenti, che insistono
sull’amore, la misericordia, la
fratellanza e l’incontro. Le Sue parole
illuminano il cammino della nostra
Associazione e il nostro impegno
quotidiano è quello di attuarle,
traducendole in azioni e gesti concreti.
In un recente Angelus, Lei ha esortato
i fedeli con queste parole:
«Non dimentichiamo che il primo
atto di carità che possiamo fare al
prossimo è offrirgli un volto sereno e sorridente» (Angelus,
19 dicembre 2021). Questa frase mi ha fatto
pensare al nostro operato. Infatti, ogni volta che siamo
chiamati a metterci al servizio dei poveri o ad organizzare
l’accoglienza
dei fedeli nella
Basilica di S.
Pietro o altrove,
cerchiamo di offrire
quel sorriso
che è come il primo
abbraccio
che accoglie il
nostro fratello
giunto a volte da
molto lontano.
Un sorriso, una
parola di incoraggiamento
o una
breve indicazione
sono elementi
semplici eppure così importanti per costruire incontri
che riempiono il cuore. Oggi, in un tempo di prove difficili
che tutti stiamo affrontando, credo che creare anche un solo momento di gioia, di
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gentilezza e di speranza
sia veramente mettersi al servizio e fare la volontà del Signore.
Nel corso degli anni, e in particolare nell’ultimo decennio,
l’Associazione ha intensificato le proprie attività avvalendosi
delle competenze di tutti i Soci e delle sinergie
instaurate con tutte le realtà che operano in Vaticano.
Tra le iniziative di questi anni, vorrei menzionare la
formazione dei giovani che desiderano far parte della
nostra Associazione.
Facciamo questo lavoro
con gioia perché
siamo convinti che i
giovani sono risorse
straordinarie ed imprescindibili
per il futuro di
ogni società umana.
Contribuire alla loro
crescita significa non
solo garantire nuova
linfa al nostro Sodalizio,
ma anche imparare
da loro, confrontandoci
con realtà nuove e creative che è nostro dovere
valorizzare e incoraggiare. In conclusione, Santità, voglio
qui ricordare la visita che il Suo venerato predecessore
San Giovanni Paolo II fece alla sede dell’Associazione
poco prima del Santo Natale
del 1980. In quell’occasione
il Pontefice definì il nostro Sodalizio
come «L’Associazione
della Casa del Papa. L’Associazione
più vicina al Papa!».
Ecco, Santità, quelle parole rappresentano
per noi una bella
espressione di fiducia e anche
una grande responsabilità.

Noi oggi ci sentiamo particolarmente
vicini a Lei; da Lei attendiamo
una parola per orientare i
nostri passi e confidiamo, con il
sostegno del Signore, di essere
sempre all’altezza dei compiti
che ci vengono affidati. Grazie,
Santità! A nome di tutta l’Associazione, Le auguro un
buon anno nuovo! Che Dio La benedica e la protegga
sempre!
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