Nello scorso numero di Incontro abbiamo introdotto il
Gruppo Giovani e le sue prime attività, lasciandoci con
una riflessione di Papa Francesco espressa durante il Sinodo
dei Giovani: “A volte ho visto alberi giovani, belli,
che alzavano i loro rami verso il cielo tendendo sempre
più in alto, e sembravano un canto di speranza. Successivamente,
dopo una tempesta, li ho trovati caduti, senza
vita. Poiché avevano poche radici...”. Le radici di questo
nuovo gruppo si stanno rivelando salde grazie alla viva
adesione dei giovani dell’Associazione. Già da tempo, infatti,
la partecipazione agli eventi organizzati dal Gruppo
Giovani è stata estesa ai ragazzi del Gruppo Allievi e ai
giovani del Gruppo Aspiranti, grazie ai quali sono nate
nuove idee e proposte per i futuri incontri. Quest’anno,
dopo le visite alla Sistina e alla Redemptoris Mater, abbiamo
deciso di organizzare delle conferenze sui temi che
toccano più da vicino la vita dei ragazzi di oggi.

7 Gennaio: Sotto la guida del Rettore dell’Università Lateranense,
il prof. Vincenzo Buonomo,
abbiamo discusso della
morale del Servizio presso la
Santa Sede e del ruolo della
Chiesa nel mondo. Accolti dall’abbraccio
paterno della cappella
S. Pietro dell’Associaizone,
ci siamo preparati spiritualmente
all’incontro dell’indomani
con il Santo Padre per la ricorrenza
del 50° anniversario
del Sodalizio, questionando i
temi dell’intelligo e della Carità
nell’azione. Difatti, per rendere
“una particolare testimonianza
di vita cristiana, di apostolato e
di fedeltà alla Sede Apostolica” non basta difendere tali
valori, prima li si deve capire e ruminare sotto esempio
dell’intelligo agostiniano. Ciò è necessario per non cadere
nella tentazione di essere credenti |
passivi, ma divenire attivi
evangelizzatori di una salda conoscenza. Si deve poi
partire da queste rinnovate convinzioni per operare nella
società concorrendo al Bene comune, senza però pretendere
di poter imporre i nostri ideali sugli altri. Qui si innesta
la meditata riflessione di San Paolo VI sull’opera pubblica del fedele, che conchiude sinteticamente il fine delle
azioni di tutti noi cristiani: “la politica è la più alta forma di
Carità”.
27 Febbraio: Nell’ottica della difficile conoscibilità dell’epoca
assiale in cui viviamo, siamo stati guidati all’interno
del mondo delle nuove tecnologie digitali ed abbiamo approfondito
l’etica ad esso connessa, grazie alle illuminanti
riflessioni di Paolo Benanti, professore di Etica ed esperto
di intelligenza artificiale. L’epoca in cui viviamo è dominata
dai loop cibernetici, ovvero semplici sistemi di feedback
che monitorano le attività dei consumatori, così trasformando
le abitudini di noi tutti in veri e propri prodotti da
poter commercializzare. Questa sorta di algocrazia può
essere vista come una deviazione non banale dallo stato
di diritto. Quest’ultimo, infatti, è caratterizzato da leggi che
sono: conoscibili, impersonali e universali. L'algocrazia è
invece perlopiù inconoscibile, personale e vi è un possesso
privatizzato delle informazioni. Tali sintetiche riflessioni
sono fondamentali per comprendere
come funziona il mondo
e viverci al meglio nello spirito
dell’intelligo.
3 Aprile: Il conflitto in Ucraina
e le sue immagini risvegliano in
tutti noi un malincuore per la
mancata pace, in particolar
modo lo genera in coloro che si
prefiggono di salvaguardarla.
Questo è lo scopo dei corpi militari
che, come ci ricorda il Generale
Diodato Abagnara, non
si addestrano alla guerra, bensì
si addestrano per prevenirla.
Difatti, enti internazionali come
le Nazioni Unite portano avanti importanti operazioni di
mantenimento della pace in regioni delicate come il Libano
del Sud. Il loro scopo è quello di salvaguardare le popolazioni
locali e di mitigare le ostilità tramite numerose
azioni territoriali di Carità, finalizzate alla stabilità. Nella
speranza di una nuova pace duratura, sia nelle nazioni a
noi più vicine che in quelle più lontane, siamo invitati
come giovani e come cattolici a concorrere ed agire per la
pace. Infatti, se vogliamo la pace, la dobbiamo costruire. |