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Anno L Numero 1 | fide constamus avita | Gennaio - Aprile 2022 |
In questi tempi dominati da notizie di guerra e di pandemia, che hanno fatto toccare da vicino tutto il dramma della violenza, del male e della morte improvvisa, siamo chiamati a riaccendere la fiaccola della speranza che ci è stata donata per illuminare la strada e riacquistare la forza per guardare verso il futuro con rinnovata fiducia. È per questo motivo che per il prossimo Giubileo, che celebreremo nell’anno 2025, Papa Francesco ha scelto come motto “Pellegrini della speranza”. Il Papa ci invita a fare la nostra parte affinché il Giubileo possa favorire «la ricomposizione di un clima di fiducia e di speranza» (Lettera per il Giubileo 2025, 11 febbraio 2022). Essere pellegrini della speranza, questo è l’invito che il Santo Padre ci rivolge. Siate «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi» (1 Pt 3,15), esorta San Pietro. Su che cosa è fondata la nostra speranza?
Per gli autori del Nuovo Testamento, la risposta è chiara: è fondata sulla fedeltà di Dio alle sue promesse, sulla fedeltà del Padre che ha risuscitato Gesù dalla morte, dando anche a noi la possibilità di partecipare alla vita nuova. Essere testimoni della speranza, allora, significa essere testimoni della risurrezione. Gli Atti degli Apostoli sottolineano l’importanza di questa testimonianza nella scelta del successore di Giuda |
Iscariota: «Bisogna dunque che, tra coloro
che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il
Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo
di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi
assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione» (At 1,21-22). |
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