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La Guardia Palatina D'Onore...

 

 

 

 

La storia

Il Corpo della Guardia Palatina d'Onore fu ufficialmente costituito col Regolamento pubblicato dal cardinale Giacomo Antonelli, Segretario di Stato e Prefetto dei Sacri Palazzi Apostolici, il 14 dicembre 1850, nell’ambito della ristrutturazione organica delle truppe pontificie, voluta da Pio IX all'indomani della ripresa di possesso dei suoi antichi domini, riordinamento cui provvide la Commissione Governativa di Stato, istituita dal Pontefice con un breve emanato da Gaeta il 17 luglio 1849.

La Guardia derivava dalla fusione di due Corpi armati preesistenti: la Milizia Urbana del Popolo di Roma e la Guardia Civica Scelta, e rappresentava quindi l'effettiva continuazione di quelle formazioni perché composta con gran parte degli uomini che a quelle avevano appartenuto ed erano rimasti fedeli al Sovrano durante la Repubblica Romana del 1848-49.

Il nuovo Corpo subentrava, del resto, negli stessi servizi già prestati dalle suddette unità, indossando anche la medesima uniforme, adottata dalla Civica Scelta ma con l'inversione dei colori dei due indumenti, per cui le nuove Guardie Palatine ebbero tunica azzurra e calzoni rossi, mentre immutato rimase il copricapo costituito da un alto colbacco nero. A tenore dell'art. 10 del primo Regolamento del 1854, l'organico del Corpo, entrato in funzione il 1° gennaio 1851, fu stabilito ad un Battaglione su due Compagnie di 80 uomini ciascuna, con uno Stato Maggiore, un piccolo Stato Maggiore ed alcuni impiegati a soldo.

La Guardia Palatina era alle dipendenze dirette del Cardinale Prefetto dei Sacri Palazzi Apostolici e destinata al servizio dell'augusta persona del Sommo Pontefice, era chiamata in servizio d'onore nei pontificali o nelle Cappelle papali mediante l'invio di un distaccamento proporzionato al posto ove si svolgeva la cerimonia; forniva un picchetto armato per il servizio giornaliero di Anticamera, prendendo posto dopo la Guardia Nobile, interveniva inoltre, secondo le istruzioni, nei luoghi dove si fosse trasferito il papa, potendo essere chiamata tuttavia ad assolvere all'occorrenza anche altri compiti diversi dai propri, per cui si trovò spesso ad affiancare le stesse truppe di linea nei servizi di guarnigione alle porte della città e in ronde di vigilanza, o a montare la guardia ad apprestamenti militari e ad edifici di pubblica importanza.Insignita nel settembre 1859, dallo stesso Pio IX, del titolo “d'onore”, la Guardia, non solo, si vide ampliato l’organico a due Battaglioni disposto su quattro Compagnie ciascuno (due di Granatieri e due di Cacciatori), ma ebbe anche l'onore della Bandiera.

La Banda musicale, ed i suoi componenti furono gratificati di vari favori e privilegi personali, che dimostrarono peraltro successivamente di ben meritare per le continue prove di dedizione e di attaccamento al dovere. Negli anni seguenti, la Guardia, come Corpo sussidiario di Polizia, fu anche impiegata in ripetuti servizi d'ordine pubblico e, come Corpo sussidiario dell'Esercito attivo, in servizi di piazza, ricevendone nel 1867 pubblico attestato di riconoscimento dal Generale Ermanno Kanzler, Pro-Ministro delle Armi. Nella notte tra il 19 e il 20 settembre 1870, la Guardia Palatina assunse il compito della difesa interna dei Sacri Palazzi ed era perciò divisa in tre gruppi: quello più numeroso, agli ordini del Colonnello Comandante Giuseppe Guglielmi, coadiuvato dal Tenente Colonnello Lorenzo Altieri, dal Maggiore Aiutante Camillo Reggiani e dal Capitano Saverio Gotti, era dislocato nel Cortile di S. Damaso a difesa delle scale che direttamente conducono alle Logge e agli Appartamenti.

Un altro gruppo aveva fatto i fasci d'arme nel grande Cortile del Belvedere al comando del Maggiore Antonio Spreca assistito dal Capitano Gerolamo Reggiani, per la protezione dei passaggi e dell’armeria detta appunto del Belvedere. Il Maggiore Luigi Bennicelli e il Capitano Saverio Lavaggi comandavano un gruppo di rincalzo stanziato al Cortile della Pigna. Lasciata al servizio del Sommo Pontefice dopo il 1870, insieme con la Guardia Nobile, la Guardia Svizzera e la Gendarmeria, la Guardia Palatina subì una riduzione di quadri, anche in conseguenza della diminuita attività, per cui fu restituita, in base al nuovo Regolamento emanato nel 1892, alla forza originaria di un Battaglione, su quattro Compagnie di 80 uomini ciascuna, con uno Stato Maggiore grande e piccolo, più una sezione fuori rango, venendo il tutto a formare un effettivo di circa 350 componenti, posti ora alle immediate dipendenze del Cardinale Segretario di Stato.

In seguito agli Accordi Lateranensi del 1929 la Guardia Palatina si trovò a dover intensificare i suoi servizi a causa dell'accresciuto numero di cerimonie ufficiali, per cui si rese necessaria un'ulteriore riforma del suo Regolamento organico, emanato il 31 dicembre 1934, a tenore del quale venne impresso al Corpo una fisionomia tipicamente militare sull’esempio, per quanto riguardava la parte formale e disciplinare, a quella delle similari unità dell'Esercito Italiano. La sua forza fu mantenuta ad un Battaglione su 4 Compagnie, con uno Stato Maggiore più la Banda musicale ed una Compagnia deposito e fu nuovamente precisata la natura dei servizi da prestare, che furono suddivisi in ordinari e straordinari, rientrando nei primi le istruzioni, l'anticamera e i servizi di parata e d'onore, nei secondi tutti quelli rivolti al mantenimento dell'ordine.

L'attività delle Guardie Palatine non si esauriva tuttavia con i soli servizi armati, fossero di onore o dì ordine, normali o speciali, in quanto essa continuava in altra forma anche fuori dei ranghi, esplicandosi in opere dì carità cristiana ed in varie iniziative dirette ad una più solida formazione spirituale e culturale di tutti i componenti di questa particolare Milizia, che, se ha cessato di esistere come tale il 14 settembre 1970 perché disciolta per disposizione di Paolo VI, emanata con lettera inviata al cardinale Giovanni Villot, Prefetto dell'allora Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, rivive essa sotto diverso aspetto nell'Associazione Ss. Pietro e Paolo, costituita il 23 aprile 1971 ed in cui confluirono difatti quasi tutti gli antichi appartenenti al disciolto Corpo della Guardia Palatina d'Onore, desiderosi pur sempre di continuare a « rendere una particolare testimonianza di vita cristiana, di apostolato e di fedeltà alla Sede Apostolica », in conformità al dettato dell'art. 1 dello Statuto del nuovo sodalizio.

BIBL.: M. Usai, La Guardia Palatina d'Onore di Sua Santità, Roma 1942; Fedeltà Palatina, ivi 1945; N. Del Re, Cento anni di fedeltà; note storiche sulla Guardia Palatina d'Onore di Sua Santità, ivi 1950.

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